Risparmio energetico e rispetto ambientale sono motivi più che sufficienti per interessarsi alla classe energetica quando si decide di comprare casa. È possibile verificare l’efficienza energetica dell’immobile attraverso la Ape: attestato prestazione energetica, documento redatto da professionisti abilitati, obbligatorio sia per pubblicizzare annunci immobiliari sia per la compravendita e la locazione. Quando si parla di classe energetica di una casa s’intende quanto combustibile si consuma all’anno per ogni metro quadro di superficie riscaldata. Si va dalla classe più elevata, la classe A, che richiede meno energia (sotto i 30 Kwh/mq anno) alla più bassa, la classe G, più dispendiosa (sopra i 160 Kwh/mqanno).
In Italia, nelle compravendite immobiliari l’efficienza energetica non è ancora un elemento decisivo nelle scelte, anche se sta conquistando spazi rispetto al passato. Secondo uno studio realizzato da Enea, FIAIP e I-Com, ancora solo il 10% circa delle abitazioni appartiene ad una classe energetica A e B, le migliori, ma in futuro gli obblighi di legge o nuovi incentivi potranno contribuire a diffondere sempre di più le abitazioni ad alta prestazione energetica. Ma cosa significa scegliere un’abitazione in classe A? Stabilità delle temperature, assenza di spifferi e correnti, consumi energetici bassi in inverno e in estate, produzione di una parte dell’energia da fonti rinnovabili, isolamento termico e acustico,ecc.
Il principale vantaggio: sarà possibile avere un risparmio netto in bolletta mese dopo un mese. Con interventi di isolamento termico si può risparmiare fino al 40% sulle spese di riscaldamento (fonte Enea). Naturalmente nella scelta per l’acquisto di un immobile “nuovo in classe A” contro “ristrutturato”, la seconda soluzione è molto più economica, poiché i prezzi di mercato sono inferiori. Inoltre, c’è da aggiungere che nella legge di Stabilità 2018 non sono state prorogate le agevolazioni Iva sull’acquisto di una casa “verde”, consistente nella detrazione Irpef pari al 50% dell’Iva pagata al momento dell’acquisto, ripartita in 10 anni. Ad usufruire dell’agevolazione, sono quindi gli acquirenti che hanno comprato un immobile entro il 31 dicembre 2017.